Il libretto impianto è lo strumento che permette, in ogni momento, di poter verificare e annotare tutti gli interventi di manutenzione effettuati su uno specifico impianto presente nella propria abitazione.
Per questo motivo, la compilazione e la corretta conservazione del libretto impianto sono fondamentali per la sicurezza di tutti coloro che abitano o che frequentano un edificio.
Il libretto impianto, come definito dal decreto ministeriale del 10 febbraio 2014, è obbligatorio per qualsiasi tipo di impianto termico. La stessa norma, inoltre, descrive le linee guida anche di un altro importante documento: il rapporto di controllo di efficienza energetica.
Un documento che riguarda sempre gli impianti termici e che è utile per comprendere meglio, anche attraverso la consulenza di www.iltermotecnico.it, i propri consumi energetici.
Libretto di impianto per la climatizzazione: quando è obbligatorio
La funzione del libretto impianto è di censire tutti gli impianti che contribuiscono alla climatizzazione della casa.
Rientrano in questa categoria:
- Impianti di raffreddamento estivo;
- Impianti di riscaldamento;
- Sistemi alimentati da teleriscaldamento;
- Stazioni di esclusiva produzione di acqua sanitaria.
La norma, al contrario, esclude i seguenti impianti dall’obbligo di libretto di impianto:
- Tecnologie per il raffreddamento e il riscaldamento della casa non fissate a pareti o soffitto;
- Condizionatori da finestra;
- Scaldabagni singoli;
- Sistemi di produzione di acqua calda a uso di una sola unità immobiliare.
Ma cosa si intende con impianto termico e quali sono gli impianti che hanno bisogno del libretto impianto climatizzazione?
La legge italiana definisce come impianti termici tutti quegli apparecchi che servono alla climatizzazione estiva o invernale degli ambienti come, ad esempio, quelli individuali di riscaldamento.
Dal 15 ottobre 2014, inoltre, è necessario anche il libretto impianto camino a legna, così per gli impianti a pallet e stufe. La nuova definizione di impianto termico, infatti, li indica come impianti di climatizzazione al pari delle tradizionali caldaie.
Libretto impianto caldaia: chi può compilarlo
La prima compilazione del libretto impianto è compito del responsabile dell’impianto, ovvero del proprietario di casa o dell’amministratore del condominio nel caso di riscaldamento centralizzato.
A occuparsi di questa fase può essere anche una terza persona che riceve la delega da una delle due figure precedenti.
La parte che spetta al responsabile dell’impianto richiede la compilazione dei dati che riguardano i dati identificativi del proprietario e le caratteristiche tecniche dell’impianto di climatizzazione.
Una volta che il responsabile termina la compilazione, libretto impianto climatizzatore passa nelle mani dell’installatore o del manutentore che lo compilano in tutte le sue parti.
Il proprietario dell’impianto è, a tutti gli effetti, il responsabile del libretto impianto.
A lui, infatti, spetta la sua conservazione e, qualora ce ne fosse bisogno, la sostituzione con un nuovo libretto impianto.
In questo caso, è importante conservare ugualmente il vecchio libretto per avere traccia di tutte le manutenzioni e controlli effettuati sull’impianto, la cui regolarità è definita dalla legge.
Quando si compila il libretto impianto?
Il libretto impianto si compila quando si installa un nuovo impianto di climatizzazione o quando si decide, ad esempio, di sostituire quello esistente per uno più efficiente a livello energetico.
Nel momento della prima compilazione, inoltre, il tecnico professionista deve spedire i dati dell’impianto al catasto che, a sua volta, assegna un codice catastale a quel determinato impianto.
Questo codice catastale è da riportare sul libretto impianto condizionatore.
Libretti impianto termico: il rapporto di controllo di efficienza energetica
Alcuni impianti di climatizzazione, oltre alla manutenzione ordinaria che si riporta sul libretto di impianto, si devono sottoporre anche a controlli relativi all’efficienza energetica.
Gli impianti in questione sono quelli per il riscaldamento invernali che superano una potenza di 10 kW e quelli per la climatizzazione estiva di potenza uguale o maggiore di 12 kW.
A occuparsi di questo rapporto sono imprese abilitate che, successivamente, trasmettono i risultati al catasto degli impianti termici.
Se il tecnico riscontra dei valori fuori norma, è il responsabile dell’impianto che deve mettere in atto le strategie utili per regolarizzare l’impianto e riportarlo all’interno dei parametri consentiti.
Al tecnico spetta dare le proprie indicazioni sugli interventi che si possono effettuare e che, a seconda della regione di appartenenza, devono assolutamente essere messi in pratica entro qualche mese.
In questo caso, l’impianto è sottoposto a un nuovo rapporto di controllo dell’efficienza energetica per verificare se, nel frattempo, il responsabile ha messo a norma il proprio impianto.