Il food pairing con i superalcolici è una tendenza in ascesa ma richiede abilità tecnica. Secondo uno studio dell’Università di Scienze Gastronomiche, solo il 10% dei locali riesce a creare accostamenti realmente bilanciati dal punto di vista aromatico.
È fondamentale che nessun elemento, né il cibo né il distillato, prevalga sull’altro in termini di intensità olfattiva e gustativa. Solo il perfetto equilibrio crea un’esperienza armonica per il consumatore.
Alcune aziende come RENA 41 www.rena41.com producono gin di altissima qualità con una ricca selezione di botaniche sarde. Questo permette ai bartender di ideare piatti ad hoc che richiamino le note aromatiche del distillato, come nel caso di signature dish a base di erbe presenti nel gin.
Gli accostamenti ben riusciti di cibo e superalcolici stanno stimolando la nascita di ristoranti specializzati, dove assaporare piatti gourmet abbinati a cocktail d’autore. Ma la sfida principale rimane quella di bilanciare in modo impeccabile tutte le componenti aromatiche e gustative. Solo così il food pairing raggiunge standard eccellenti.
Food pairing: accostamenti cibo-distillati
Gli abbinamenti cibo-distillati richiedono una conoscenza approfondita delle note aromatiche e degli ingredienti sia dei piatti che degli spirit in questione. Solo comprendendo le peculiarità organolettiche è possibile creare armonie gustative bilanciate.
Il gin si accosta in modo eccellente a cibi che ne esaltano le note botaniche, come tartare di pesce bianco e frutti di mare. Anche piatti a base di agrumi sposano la freschezza del ginepro. Il rum invece richiama i sapori del Mediterraneo e dei Caraibi: ottimo con tapas, arancini, cozze e gamberi. La vodka pulita dialoga con caviale, crudi e piatti leggeri.
La tequila, grazie ai sentori di agave, si sposa a pietanze piccanti. Il suo bouquet erbaceo convince anche con verdure al vapore o alla piastra. Abili bartender propongono signature dish ad hoc per esaltare le caratteristiche organolettiche dei superalcolici. Ad esempio, un gin botanical è abbinato a piatti a base delle stesse erbe aromatiche presenti nella ricetta.
Un aspetto cruciale è il bilanciamento di sapori, in modo che nessun elemento prevarichi l’altro. Conoscenza delle proprietà chimiche, attenzione per la temperatura di servizio e rispetto delle affinità aromatiche sono le basi per creare accostamenti armonici e appaganti anche per il bevitore più esigente.
Food-pairing: cocktail e tapas
Gli aperitivi a base di tapas e superalcolici sono molto popolari, ma richiedono abilità nel food pairing. Alcuni studi enogastronomici hanno individuato accostamenti eccellenti. I cocktail a base di gin si sposano armonicamente con tapas di mare, grazie alla comune base botanica. Ottimi lo sgombro affumicato e le alici marinate. Anche piadine di gamberi, cozze gratinate e sarde in saor esaltano le note di ginepro. Il rum dona freschezza a tapas mediorientali come hummus e babaganoush, come pure a carne salada e pancetta iberiche. I sentori agrumati del rum creolo convengono inoltre a tapas vegetali con zenzero e lime.
Signature cocktails con tequila trovano perfetto contrappunto in tapas piccanti con peperoncino o guacamole. Abbinamenti azzeccati sono anche il cervello e le olive in salamoia. Tapas di funghi, prosciutto crudo e crostini con creme di verdure si sposano armonicamente con drink a base di vodka, grazie alla leggerezza degli elementi.
Scegliere tapas bilanciate per sostanze e calibrate sul cocktail è cruciale per non appesantire mai l’aperitivo. Armonia di sapori e freschezza sono le parole d’ordine.
L’arte e la scienza del food pairing: signature dish con superalcolici
Il food pairing è un’abilità sempre più richiesta nel settore dell’hospitality. Alcuni locali propongono piatti signature da gustare insieme a specifici cocktail. Un rinomato cocktail bar di Milano serve, ad esempio, un timballo di riso con zafferano e menta abbinato a un gin tonic allo zafferano. Il food pairing sfrutta le note aromatiche comuni per creare un’esperienza armonica.
Anche un noto ristorante di Parigi nel suo menù degustazione propone un fondo di maiale al peperoncino da accompagnare a un mezcal mule. L’abbinamento unisce i sentori agrodolci del piatto alla freschezza del cocktail, bilanciando sapori ed eventuali punte acidule. Particolarmente ambiziosi i signature dish di un bartender spagnolo che crea piatti ad hoc in cui gli ingredienti richiamano le botaniche presenti nel gin. Un esempio è il black cod al mirto abbinato a un gin a base di questa bacca.
Queste ricette dimostrano come la scienza del food pairing, studiando le interazioni aromatiche, permetta di elevare l’esperienza multisensoriale di cibi e bevande, grazie a un approccio tecnico e creativo insieme.