Secondo lo studio condotto dell’Osservatorio dell’UIV il Made in Italy nel settore del vino ha evidenziato un gap maggiore rispetto ai principali competitors internazionali.
Marketing nel vino: i dati dell’Osservatorio
Il Made in Italy nel settore enogastronomico è cresciuto nel 2021 del +12,4% per un valore di £7,3 miliardi.
Secondo i dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea il vino italiano si consolida, soprattutto, grazie alle produzioni Dop (+15,8%) e agli spumanti (+25,3%). Complessivamente il mercato dei vini Dop rappresenta i 2/3 delle esportazioni nel 2021. In rialzo, anche, i prodotti Igp (5,4%) e i vini comuni (+8,9%)
Il Bel Paese continua ad essere il massimo esportatore in termini di volume e di valore grazie all’importazione non solo in realtà geografiche consolidate come l’America ma anche grazie a nuovi territori dall’alto potenziale come Cina e Giappone.
Paesi come la Norvegia, la Finlandia, il Messico e la Repubblica Ceca, pur se con una crescita di consumi minori, hanno per l’Italia sbocchi considerevoli.
Il marketing del vino è in forte crescita, sopratttutto, grazie alle specializzazioni territoriali: ciascuna regione, infatti, ha peculiarità che la rendono preziosa per gli amanti dell’enogastronomia.
Certificazioni Dop e Igp sono sempre più diffuse e con esse anche i tentativi di sfruttamento del marchio da parte degli Stati esteri (il caso Prosek è il più famoso).
Esportare il vino all’estero: l’importanza del territorio
Nonostante gli esportatori di vino italiani abbiano le loro maggiori vendite all’estero grazie alla fascia bassa, sta aumentando sempre di più l’attenzione verso i prodotti dei territori della penisola.
I vini rossi nobili toscani e piemontesi sono, infatti, tra i più amati all’estero. Nel mercato americano, nello specifico, sono venduti di pari passo con i Bordeaux francesi.
In ambito bollicine anche l’interesse è aumentato e il valore negli ultimi anni si è quadruplicato. Nuove strategie, quindi, si stanno sviluppando per cercare di valorizzare la filiera italiana, cominciando dal Prosecco.
Paolo Castelletti, segretario generale dell’Uiv, in merito alle iniziative messe in atto dichiara:
“La crescita in valore del vino italiano negli ultimi anni è stata più rilevante rispetto a quella degli altri Paesi produttori. Ma siamo a metà del percorso e i margini potenziali sono notevoli, considerata la qualità del prodotto. Serve un cambio di passo sul fronte del posizionamento e dell’identità del nostro vino; asset raggiungibili attraverso politiche di settore lungimiranti e concertate con le imprese, con un approccio meno individualistico alla promozione, una maggior omogeneità nello standing elevato delle grandi denominazioni e un importante lavoro identitario legato alle nuove tendenze, a partire dai vini green”.
Esportare vino: servono nuove strategie. Vendere vino all’estero attraverso piattaforme online è tra le principali soluzioni.
Come vendere vino all’estero: le piattaforme online come risorsa
Trovare nuovi mercati, ampliare la presenza all’estero, utilizzare sempre più il digitale: questa la mission dei produttori per accrescere il valore dell’export dei vini.
Come vendere, quindi, il vino all’estero?
Il 2020, causa Covid – 19, si è contraddistinto per la digitalizzazione di molti servizi tra cui la vendita. Non solo le grandi cantine ma anche le piccole e medie imprese grazie alla capacità capillare del mercato digitale possono oggi vendere vino online.
Le fiere digitali, ad esempio, costituiscono oggi una vera e propria rivoluzione: un format digitale in grado di potenziare il concetto di degustazione virtuale con lo scopo finale della vendita.
Esportare vino a Dubai è diventato molto più semplice grazie alla possibilità di interloquire digitalmente e attrarre maggiori fruitori.
A Dubai, ogni anno vengono importati circa 20 milioni di litri di vino dei quali 2.134 tonnellate provengono dall’Italia. Il settore della ristorazione e della ricettività in generale è il canale più influente, tuttavia i dazi escludono automaticamente i prodotti di fascia medio – bassa ed elevano il target extra – lusso.
Le esportazioni di vino italiano in Cina, dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia, sono nuovamente aumentate e l’Italia è oggi al terzo posto nel settore del wine business. La digitalizzazione ha influenzato l’incremento, rendendo mercati una volta lontani possibilità concrete di vendita.
Come vendere vini online? Gli esportatori di vino devono prepararsi attivando gli strumenti adeguati: uno spazio dedicato alle video chiamate e predisposizione del materiale promozionale e informativo.